SAUDI VISION 2030: C'E' ANCHE IL CALCIO FEMMINILE
Calcio
SAUDI VISION 2030: C’E’ ANCHE
IL CALCIO FEMMINILE
Sempre più spesso aprendo i
giornali, le pagine social o qualsiasi mezzo che permetta la diffusione d’
informazioni, si sente parlare di Saudi Vision 2030 … vediamo insieme di che
cosa si tratta.
Saudi vision può essere
definito come il più grande programma strategico messo in atto dall’ Arabia
Saudita per non dipendere, sul piano economico soltanto dal petrolio e
sviluppare quindi nuovi settori imprenditoriali.
Tra i vari ambiti che stanno
emergendo, c’è sicuramente lo sport ed in particolare il calcio: abbiamo visto
nelle ultime sessioni di calciomercato quanti grandi campioni abbiano deciso di
abbracciare questa nuova esperienza in Arabia saudita, su tutti troviamo
sicuramente Cristiano
Ronaldo che sta deliziando i
tifosi a suon di goal, ma non è il solo: numerosi calciatori dei campionati più
importanti nel mondo sposano il progetto arabo in quanto vengono pagati circa
tre volte tanto rispetto agli altri mercati.
Non solo però il calcio
maschile, ma anche quello femminile sta trovando sempre più spazio e più
richiesta all’ interno di questa nazione e da qualche anno infatti ha preso
vita la “Saudi Premier Ligue”: si tratta di un vero e proprio campionato
rivolto alle sole squadre femminili, volto a dare loro la possibilità di
dimostrare le proprie qualità.
Questa è una grande novità
non solo sotto l’aspetto calcistico, ma anche sul versante umano: come sappiamo
in questo paese le donne fino a poco tempo fa venivano limitate in maniera
incisiva da molti divieti e l’idea del Vision 2030, messa in atto dal primo
ministro Mohamed Bin Salaman, è proprio quella di alzare la qualità della vita,
compresa quella delle donne, che finalmente possiamo trovare sia in nel
rettangolo di gioco che tra le file delle tifoserie. Non a caso, sono in
costante aumento i negozi di abbigliamento sportivo che dispongono di un
reparto femminile.
Come dicevamo sopra, siamo
ancora agli albori di questa nuova realtà, e ad ottobre 2023 ha avuto inizio la
seconda edizione di questo torneo durante il quale le otto squadre avversarie
cercheranno di togliere il titolo di campionesse alla compagine del club Al-
Nassr. Questo obiettivo, ha dunque impegnato le altre società pretendenti al
titolo, nell’ intervenire in maniera
incisiva sulle proprio rose, acquistando calciatrici dall’ estero,come abbiamo
detto sopra per il calcio maschile, complice probabilmente la possibilità di
offrire un salario più cospicuo rispetto alle altre nazioni, seppur comunque
inferiore rispetto ai colleghi uomini.
Tra i nomi che hanno fatto
più clamore nel mercato estivo, spiccano sicuramente quello di Ashligh
Plumptre, calciatrice di origine Anglo- Nigeriana militante nel Leicester City
che si è trasferita appunto nel campionato arabo per giocare nel Al-ittihad, che
per garantirsi le prestazioni della calciatrice ha dovuto battere la
concorrenza di prestigiosi club come Paris-Saint-Germain e Manchester United.
Ovviamente, non è stato
l’unico a fare scalpore: in evidenza anche Salma Amani, giovane promettente del
Marocco, l’attaccante svedese Nor Mustafa e il difensore, arrivata da
Liverpool, Leighanne Robe.
L’Arabia ha strizzato
l’occhio anche all’ Italia da dove l’Al-Hilal ha acquistato dalla Sampdoria
Women Lineth Cedano.
Insomma, se si pensa che solo
cinque anni fa il calcio femminile in Arabia non esisteva nemmeno, possiamo dire con grande entusiasmo invece
che oggi le donne stanno prendendo sempre più “piede” come possiamo anche
vedere nel documentario “destined to play”, visibile gratuitamente su fifa+,
che fa capire l’ importanza data a questo sport
nella nazione in questione; iconica è la frase di Ibrahim Alkassim,
segretario generale SAFF( FEDERAZIONE
CALCISTICA ARABIA SAUDITA), il quale
afferma: «lo sport numero uno in Arabia è il calcio, lo sport numero due in
Arabia è ancora il calcio, lo sport numero tre in Arabia è ancora il calcio»
Molto significativi anche i
dati statistici, più dell’80% della popolazione ama il calcio, ma il
documentario si concentra soprattutto sull’ emozionante e toccante testimonianza
di moltissime calciatrici che raccontano le difficoltà che hanno dovuto
incontrare per essere prese in considerazione e realizzare il loro sogno.
Nonostante tutto ciò sia all’
avanguardia è innovativo, rimane ancora un grosso punto di domanda sulla
questione dei diritti civili: desta ancora grande preoccupazione l’ostilità nei
confronti della comunità LGBTQ+ in Arabia Saudita.
Come sappiamo, nei paesi
islamici l’omosessualità viene vista come crimine punibile anche con la pena di
morte.
Questa situazione è in totale
divergenza con il pensiero del calcio, soprattutto femminile, motivo per il
quale si fatica ancora non poco a trovare delle calciatrici disposte ad
approdare qui, perché nonostante gli stipendi molto più elevati rispetto alle
altre nazioni, la libertà di manifestare se stessi e il proprio amore a chi si
preferisce non ha prezzo...
Vorrei dunque concludere
questo articolo rivolgendo a tutti coloro il cui cuore batte per per questa
passione, indistintamente che essa sia vissuta dentro o fuori dal campo,
l'invito ad operare, tutti insieme, per cercare di arginare questa
problematica. E vorrei spronare soprattutto il settore maschile di questo
sport, meno penalizzato da questo aspetto e, ad oggi, con un maggiore potere
mediatico, a non stare in silenzio davanti a tale ingiustizia, ed a mobilitarsi
per favorire un cambio di rotta, per dare anche alla sezione femminile di
questo sport la possibilità di esprimere tutto il proprio potenziale in questo
contesto emergente che ha la forza economica di esaltarlo e sostenerlo.
Noi dal canto nostro abbiamo
deciso, con l'aiuto prezioso di Maruska Abbate, di dare il via ad una rubrica
interamente dedicata al calcio femminile, dove potrete trovare informazioni
sportive e curiosità su questo meraviglioso settore... NON PERDETELA !!!!!