IL PORTIERE: L' ULTIMO BALUARDO DEL CALCIO
Calcio
Nel mondo del calcio, il portiere è un ruolo speciale e unico. Il suo compito principale è difendere la porta della propria squadra e, a tale scopo, è l’unico giocatore autorizzato a toccare il pallone con qualsiasi parte del corpo, comprese le mani. Questa concessione è valida, tuttavia, solo all’interno della propria area di rigore.
Per un portiere, oltre alla prestanza fisica e all’altezza, la forza mentale diventa decisiva. Mentre un calciatore di talento può emergere anche senza grande carisma, è difficile che lo stesso accada a un estremo difensore. Il portiere è impegnato in una lotta costante con sé stesso, con gli avversari e persino con i propri tifosi. Questa solitudine lo trasforma in una figura quasi antagonista, un baluardo innalzato a difesa di un calcio che sembra appartenere a un altro tempo.
Come scriveva Gianni Brera, ogni volo o intervento spettacolare di un portiere contiene in sé un piccolo errore di posizionamento. Tuttavia, secondo un principio classico inglese, un portiere deve saper volare, a volte per esibirsi, saltando anche quando si trova perfettamente piazzato. Esistono molti modi di interpretare questo ruolo, nessuno dei quali semplice. Ci sono portieri che bloccano, altri che giocano di piede; ci sono i portieri showman e quelli sobri, i temerari e i prudenti. L’esperienza è essenziale quanto l’agilità e i riflessi, perché il ruolo richiede una preparazione completa.
In un mondo in cui il calcio è percepito sempre più come un fenomeno economico e sempre meno come un esercizio emotivo e fisico, il portiere rappresenta l’ostinata fede in uno sport lontano dai calcoli utilitaristici. Il portiere è, infatti, il custode del culto dell’attesa in un contesto che richiede risposte sempre più rapide. E se oggi spensieratezza e spettacolo sono i valori dominanti, il ruolo del portiere sembra appartenere a un’altra epoca, destinato a caricarsi di responsabilità senza mai essere protagonista, se non in caso di errore.
Il portiere forgia un carattere necessario per questo ruolo unico, un antagonista che attende il suo destino in solitudine tra i pali, consapevole che, anche nel caso di una partita perfetta, raramente riceverà gli applausi.