Il Potere Economico dei Giocatori: Tra Crescita e Insostenibilità

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Il Potere Economico dei Giocatori: Tra Crescita e Insostenibilità

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Pubblicato da MARUSCKA ABBATE in Sport · 6 Ottobre 2024


Negli ultimi vent’anni, il mondo del calcio ha vissuto una crescita esponenziale, ma la sostenibilità economica resta ancora un miraggio per la maggior parte dei club. Se da un lato il valore economico del settore è aumentato, dall’altro le spese, in particolare legate agli stipendi dei giocatori, sono lievitate, creando squilibri non facili da gestire.

Uno dei fattori chiave di questo cambiamento è stata la sentenza della Corte di Giustizia Europea nota come “Legge Bosman”, che ha rivoluzionato il mercato dei trasferimenti e ha drasticamente ampliato il potere negoziale dei calciatori. Prima di tale sentenza, i giocatori erano vincolati ai club anche al termine del contratto, rendendo difficile la loro libertà di movimento. Oggi, invece, i calciatori godono di una forza contrattuale senza precedenti, trasformando il mercato e alterando gli equilibri finanziari tra club e atleti.

Il risultato è un sistema in cui un presidente che desidera rilanciare il proprio club, o assicurarsi un campione da una squadra rivale, può offrire al giocatore stipendi raddoppiati o triplicati rispetto alla media. Questo porta il club di appartenenza del giocatore a trovarsi in una posizione di estrema debolezza: non assecondare le richieste del giocatore significa rischiare di perderlo a parametro zero nell’arco di una o due stagioni, oppure trattenerlo demotivato e poco coinvolto.


In circa il 90% dei casi, questa dinamica porta alla cessione del giocatore, incrementando ulteriormente l’inflazione dei salari. In questo contesto, proliferano agenti poco scrupolosi, pronti a sfruttare la situazione a scapito di quelli che operano con maggiore etica professionale.

Modificare una legge che deriva da una sentenza della Corte di Giustizia Europea non è semplice, ma appare chiaro che, se le regole del mercato non rafforzeranno i contratti e il dovere di rispettarli, la deregolamentazione continuerà a crescere, aumentando i costi per i club e creando ulteriori squilibri finanziari.

Il calcio, dunque, si trova a un bivio: senza una riforma efficace, il rischio di insostenibilità economica è destinato a diventare sempre più concreto.