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NO ... OGGI NO

Tuttoalcontrario
Pubblicato da Lucio Perrone in Società · 25 Novembre 2023
Tags: violenzaviolenzasulledonnedonnegiornatacontrolaviolenzasulledonne

  
Come ovviamente tutti sappiamo, il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e mai come quest’ anno questo evento ha una fondamentale importanza dopo quanto successo in questi ultimi giorni.
Le nostre associazioni liberi e forti e t&t music imagine con a capo Antonino Trio, si sono sempre schierate in particolar modo la prima, per cercare di sensibilizzare la società davanti a questo delicatissimo tema.
Quest’ anno, grazie all’ aiuto di alcune delle attrici del mio corso di recitazione, in particolare Erica Curci, Elena Gallazzi e Marina Girami che hanno deciso di prestarci la loro immagine per una collaborazione con le nostre associazioni, abbiamo realizzato tre videoclip nati da una proposta della nostra associata Elena Trio che poi abbiamo modellato su misura per tema e caratteristiche delle nostre interpreti.
I primi due video di Erica ed Elena sono molto simili e hanno un messaggio molto breve e d’ impatto: “NO OGGI NO”. “Oggi non fingo vada tutto bene, oggi non voglio essere la solita donna che indossa un sorriso e continua a nascondere violenze e soprusi. Oggi voglio sentirmi libera, libera di manifestare il mio dolore e denunciare la presenza di un artefice colpevole di questa mia sofferenza fisica e psicologica”.
Il video invece di Marina Girami a differenza delle due protagoniste sopra citate, tratta una storia vera, una storia di violenza subita dalla stessa narratrice che ci racconta in un monologo la terribile esperienza ancora adesso molto sentita a distanza di tempo; insomma se i primi due clip fanno gelare il sangue per il finale traumatico ed inaspettato, quest’ ultimo invece lascia una grande tristezza perché esplicito sin da subito.

Vi proponiamo dunque delle riprese che faranno riflettere, ma non è tutto, perché io, oggi, oltre a questi filmati voglio lasciarvi una mia riflessione …
Mi domando da diverso tempo, come si possa arginare questo problema della violenza, fenomeno che si sta espandendo a macchia d’ olio ahimè in generale e, con grande rilevanza, verso le donne, sia in forma fisica, che verbale, che psicologica, nonostante tutte le iniziative molto valorose che vengono messe in campo, ma che sembrano proprio non bastare.
La persona che arriva a compiere un atto come la violenza o nei casi peggiori l’uccisione del proprio partner, persona che quindi dovrebbe amare, compie un gesto davvero terribile privo di comprensione per un essere umano con valori e principi sani e ben radicati.
Ritengo che un soggetto che arrivi ad un punto di non ritorno simile, sia una persona con delle problematiche psicologiche ed emotive molto gravi e spesso nella società odierna non viene data la giusta importanza a tali patologie che non sono assolutamente di “serie b” anzi, sono delle malattie estremamente gravi perché portano a situazioni che feriscono più persone, ovvero “il paziente”ed in modo anche più grave, chi gli sta vicino.


Inoltre, credo che ci sia un problema molto più profondo alla base di tutto ciò e cioè una grave mancanza di sensibilità all’interno della società, che pervade in modo molto subdolo l’educazione e quindi la formazione della personalità.
Vedo sempre più persone pronte, senza nessuna remora, a denigrare gli altri e a calpestarli per ottenere un tornaconto personale troppo piccolo per giustificare lo spreco di energie impiegate.
Se inseriamo tutto ciò nel calderone mondiale dove stiamo vivendo, una società diventata frenetica, con rapporti usa e getta, social e tv che fanno vedere sogni non realizzabili e una situazione lavorativa che per molti sembra destinata a rimanere precaria, non dovrebbe essere difficile rendersi conto che tutto questo porta ad un livello di ansia e stress terribile e pertanto ad una situazione di insoddisfazione e insicurezza molto profondi. Tali stati emotivi ,secondo me, in un soggetto dall’emotività e dalla personalità poco solida, possono essere fatali poiché, soprattutto nell’universo maschile che la società è andata delineando fino ad oggi, un uomo insicuro con grande facilità tenderà ad affrontare la situazione sviluppando un atteggiamento aggressivo e coercitivo nel tentativo di compensare una fragilità che non vuole mostrare al mondo, fuorviato dagli ideali di machismo che serpeggiano in ogni ambiente e livello della società odierna.
Come spesso mi ricorda il mio psicologo, io probabilmente a causa di una sensibilità estremamente elevata per un lungo periodo, e qualche volta ancora oggi, ho avuto la tendenza a vivere le reazioni negative delle altre persone a ciò che facevo o proponevo come un torto nei miei confronti; se penso alla frustrazione e alla rabbia che questo atteggiamento mi causava non mi è difficile credere che si possa arrivare a vivere un rifiuto o un abbandono come qualcosa che viene fatto per ferire e per sminuire invece che la semplice espressione di un punto di vista differente, di differenti esigenze più che lecite.
Quindi a mio avviso, prima ancora dell’amore, bisogna tornare ad imparare il rispetto dell’altrui pensiero e delle altrui necessità diventando consapevoli che il fatto che questi siano diversi dai nostri non è la dimostrazione di un desiderio di ferirci o offenderci deliberatamente , ma la semplice espressione della meravigliosa diversità di intenti, aspirazioni ed emozioni delle persone.


Il mio è un invito a riflettere e ad essere più disponibili verso il prossimo e voglio ancora fare un’ulteriore appello ai genitori chiedendo loro di educare i propri figli fin dalla prima infanzia senza viziarli incondizionatamente. Insegnate loro a capire il valore della parola no, perché questo aiuta a crescere con la consapevolezza che le frustrazioni nella vita colpiscono tutti e possono essere superate senza pregiudicare la nostra felicità; aiutateli a  capire che la propria libertà finisce nel momento in cui si va a limitare quella degli altri e non abbiate paura ad interagire con educatori, psicologi e, la dove necessario, anche psichiatri, poiché avere un supporto è fondamentale per affrontare correttamente qualsiasi problematica, dalla più piccola fino a quella più complessa. In fin dei conti nessuno nasce capace di far tutto, e l’educazione è forse una delle arti più difficili ...
Una mia grande speranza è che venga al più presto reintegrato il bonus psicologo da parte dello stato, che dovrebbe a mio avviso intensificare l’offerta di aiuto e non abbandonare a se stesso chi è vittima di queste problematiche e, rendendosene conto, cerca un sostegno competente per migliorare. E’ palese sempre più che i centri anti violenza, seppur grande punto di forza, da soli non possono bastare. Intervenire in aiuto delle donne vittime di violenza è fondamentale per aiutarle a sottrarsi ai loro carnefici, ma prevenire l’insorgere di queste situazioni è ancora più imperativo e tale prevenzione passa per un’accurata ed attenta formazione di bambini e bambine al rispetto dell’essere umano e di se stessi e all’amore sano; formazione che, piaccia o no, deve iniziare già in tenerissima età, per potersi radicare profondamente tra i valori cardine che guideranno questi giovani uomini e giovani donne nell’affrontare con grinta e dignità la vita negli anni a venire.


Vi lascio qui sotto il link dei video realizzati buona visione
Fonti di questo articolo: